💋 La notte che ha cambiato tutto
💋 La notte che ha cambiato tutto
La notte che ha cambiato tutto: Era iniziato tutto con un messaggio.
Un semplice “Sei ancora sveglia?” alle 23:47.
Lei lo guardò per qualche secondo prima di rispondere. Poi, senza pensarci troppo, scrisse:
“Vieni.”
Non era la prima volta che giocavano a stuzzicarsi, ma qualcosa, quella sera, era diverso. C’era quella tensione nell’aria che si sente solo quando entrambi hanno deciso che non si faranno più domande.
Quando lui arrivò sotto casa, lei era già pronta: vestaglia in seta nera, nulla sotto. Labbra rosse, sguardo deciso. Aveva acceso solo una candela. Quella con il profumo di vaniglia e legno che lui aveva detto di amare.
Aprì la porta lentamente, e lui rimase immobile un secondo.
«Cristo...» sussurrò. E poi entrò.
Non c’erano più parole. Solo i respiri. Il suo corpo le si avvicinò come se sapesse esattamente cosa fare.
Le mani passarono sulle spalle, poi giù, seguendo le curve morbide sotto la seta.
La vestaglia scivolò via come acqua, rivelando la pelle calda e nuda, già in attesa.
Le dita di lui esplorarono lentamente, senza fretta. Le accarezzò il collo, poi il seno, poi più giù, ma senza toccarla lì. Ancora no.
Lei gli slacciò la cintura dei jeans. Li spinse giù con le mani, gli occhi puntati nei suoi. La bocca era leggermente socchiusa, invitante. Gli sfiorò il membro già duro con un tocco lento, calcolato. E lì lui perse il controllo.
La prese in braccio, la portò fino al divano e la fece sedere sopra di lui.
La sentì calda e bagnata mentre la guidava dentro di sé, centímetro dopo centímetro.
Un gemito le sfuggì dalle labbra.
Lentamente iniziò a muoversi, avanti e indietro, le mani sulle sue spalle, poi sul petto. I loro respiri si intrecciavano.
Era lenta, dominante, padrone del ritmo.
Lui lasciava che fosse lei a decidere come e quanto. E quel controllo la faceva impazzire.
Poi lui si alzò in piedi e la fece piegare sul tavolo. Le gambe divaricate, i glutei alti, l’attesa che si faceva desiderio.
La penetrò da dietro, con forza. Lei gemette. Le sue mani la afferrarono per i fianchi, poi le accarezzarono la schiena fino ad afferrarle i capelli.
Lentamente, iniziò a spingerla sempre più a fondo.
Il rumore della pelle contro la pelle si mescolava ai suoi sospiri, al legno del tavolo che scricchiolava sotto la passione.
Quando pensavano che non potesse essere più intenso, si sdraiarono uno accanto all’altra, ma i corpi continuavano a cercarsi.
Lei si chinò, baciandolo sul petto, scendendo sempre più in basso…
Lo prese in bocca lentamente, accarezzandolo con la lingua, facendolo diventare di nuovo duro, mentre lui le accarezzava i capelli e gemeva appena, trattenendo il respiro.
Poi si alzò sopra di lui e lo fece entrare di nuovo.
Questa volta era più dolce, più lenta, più intima.
Si guardarono negli occhi mentre si muovevano insieme, all’unisono, come se i loro corpi si conoscessero da sempre.
Lui le afferrò il viso, la baciò profondamente, e vennero quasi insieme, i corpi tesi, stretti l’uno all’altro, le mani intrecciate, il cuore che batteva all’unisono.
Rimasero lì, nudi, abbracciati, senza dire nulla.
Il silenzio della notte era denso, ma carico di significati.
Era stato solo sesso, eppure… no.
Qualcosa era cambiato.
Un confine era stato superato.
Una parte di sé era stata data e ricevuta.
E nessuno dei due, da quella notte in poi, sarebbe più stato lo stesso.
